Flavio Angiolillo e Giuseppe Capuano, per Bartender Lab Academy e Fondazione Albatros affascinano allievi e mixology addicted

Nel momento in cui finalmente l’Italia si riaffaccia alla vita, Fondazione ITS Albatros spalanca le porte per accogliere alcuni eventi promossi in collaborazione con BARTENDER LAB ACADEMY, la nuova realtà dedicata al mixology nata da un’idea di Christian Costantino (bartender del Marina del Nettuno Yachting) e Filippo Doddisi (bartender del ristorante Parametro), spinti dalla voglia di trasmettere la propria passione, “educando” al tempo stesso la nuova generazione di colleghi messinesi al mondo dell’hospitality.

Il primo importante appuntamento ha visto protagonisti Flavio Angiolillo e Giuseppe Capuano notissimi protagonisti della movida milanese con i 5 locali dislocati all’ombra della Madonnina: il MAG Cafè, il 1930 Cocktail Bar, il Backdoor43, il Barba e Iter.

Flavio Angiolillo, romano di nascita, francese d’adozione, italiano per scelta, ha un modo appassionato ed affascinante di raccontarsi e di spiegare come si fa ad ascendere all’olimpo dei migliori al mondo.

Una mente lucida e brillante che abbinata ad un metodo quasi “militare”, hanno reso in pochi anni i locali di Angiolillo vere e proprie macchine da guerra. Il suo segreto? Fare della propria passione quasi un’ossessione di vita, sfruttare persino il lockdown per crescere e portare avanti nuovi progetti impossibili da mettere a punto con i “normali” ritmi di vita quotidiani. Uno di questi è proprio il Bitter Fusetti, che va a competere con il noto concorrente della Campari, studiato e eviscerato in ogni dettaglio prima di interpretarlo.

Pacato nei modi, vulcanico nel lavoro, Angiolillo ha dentro di sé un fuoco sacro che lo ha spinto a cambiare più volte direzione nella propria vita, da quando a soli 14 anni per comprarsi il “motorino” iniziò a lavorare come lavapiatti e poi a viaggiare e impegnarsi al servizio di alcuni fra i più noti chef al mondo come Gordon Ramsey e Alain Ducasse, sempre con l’occhio attento alla società che cambiava e con la mente attiva nello studiare, carpire e mettere a frutto.

<<In realtà nella mia vita sono stati tre i grandi cambiamenti che mi hanno reso ciò che sono oggi: l’apertura del mio secondo locale, l’acquisizione della consapevolezza di avere fra le mani non solo delle attività ma delle grossissime occasioni di cambiare la mia vita e l’ultima volta nel lockdown>>.

  • Hai girato il mondo, ma dove ti fermeresti se potessi?

<<Tre mesi in Francia da me, tre mesi a vedere da “lontano” le novità della movida a Milano, tre mesi in una città di mare che non saprei indicarti e altri tre mesi in una città di montagna>>.

  • Hai deciso cosa vorrai fare da “grande”?

<<Vivere di Bitter Fusetti non sarebbe male…>>.

  • A chi senti di dover dire grazie per i tuoi traguardi raggiunti?

<<A tutto il team (che conta 42 dipendenti, ndr.), ma soprattutto ai miei sei soci che mi sopportano, perché sono pesante, esigente, perché spingo sempre al limite delle possibilità mie e degli altri>>.

  • L’esperienza fatta in Fondazione Albatros può portare a realizzare un hub del settore per la mixology messinese?

<<Assolutamente sì, soprattutto se continueranno ad investire su sé stessi e le proprie convinzioni, al punto da farne la propria personale ossessione>>.

Come sempre coordinato da Fabrizio Scaramuzza l’evento è stato accolto favorevolmente non solo dagli iscritti all’Accademy, ma anche dagli allievi della stessa Fondazione che lo hanno seguito nell’ambito del progetto “Redazione interna”, guidato dalla docente giornalista Flavia Buscema e che sono già ai nastri di partenza in attesa del secondo appuntamento in programma, sempre promosso da BARTENDER LAB ACADEMY in collaborazione con la Fondazione ITS Albatros che si terrà venerdì 5 luglio 2021: Master Class a cura del Maestro distillatore Giovanni la Fauci dell’Azienda Distilleria Giovi, uno dei mastri distillatori più esperti ed importanti in Italia, che non ha bisogno di presentazioni e che, avendo lavorato per quasi 40 anni nelle migliori cantine della penisola, ha avuto modo di distillare dalle vinacce fino ai frutti esotici più rari e dimenticati. 

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *