Silvia Cannata

Spumeggiante ed esplosiva. I due aggettivi mi sono venuti in mente dopo le prime battute scambiate con Silvia Cannata, ventiseienne siracusana, imprenditrice agricola dalla volontà di ferro. Silvia mi accoglie con un sorriso scintillante che le illumina lo sguardo e alla mia richiesta di raccontarmi un po’ di sé, mi “trascina” con sé in quel fiume in piena che è la sua vita.

  • Ciao, sono Silvia, ho ventisei anni, sono un’amante della Natura, come dimostra il fatto di avere avviato dal 2015 un’azienda agricola in società con mio fratello.

Così giovane già lanciata nel mondo del lavoro?

  • Si, è iniziato tutto alle Mauritius dove ero andata per festeggiare il mio diciannovesimo compleanno e dove ho finito per trascorre tre mesi. Mi ero innamorata di quei luoghi, volevo trasferirmici e aprire una piccola attività, fu mio padre che mi convinse a tornare proponendomi di costruire qualcosa di mio in Sicilia sfruttando magari i terreni di famiglia. Noi siamo praticamente nati e cresciuti in campagna e quando anche mio fratello ha deciso di lanciarsi in questa impresa investendo nell’acquisto di alcuni terreni di un nostro zio (e di affittarne sempre da lui per 15 anni altri 25 ettari) non credevo alle mie orecchie! E’ stata una emozione travolgente. Da lì è partito un carosello di idee e iniziative che ci hanno travolto.

Che tipo di azienda è la vostra?

  • Produciamo grano (Tumminia, Russello e Nero delle Madonie), miele, mandorle, noci, carrube, mostarde di fichi d’India, orzo (che peraltro, abbiamo venduto alla Birra Messina), ma soprattutto coltiviamo 3000 alberi di ulivo delle varietà Biancolilla, Tonda Iblea e Pizzuta siracusana.

Quanti alberi?

  • Si, si, tremila, il nostro obiettivo è arrivare a produrre una Dop Monocultivar e costruire un piccolo frantoio che ci consenta di essere del tutto indipendenti. Anche per i nostri grani abbiamo un progetto simile, ovvero vorremo farli certificare e chiudere la filiera comprando un piccolo mulino per fare un pastificio agricolo.

Progetti molto ambiziosi…

  • Si, ma non è tutto: abbiamo già chiesto ed ottenuto due PSR (Piano di Sviluppo Rurale) 6.1 (avviamento all’impresa per giovani agricoltori) e 6.4 (Sostegno agli investimenti per la creazione e lo sviluppo di attività extra agricole) grazie ai quali avremo anche la possibilità di restaurare tre antichi casolari che si trovano sui terreni e che trasformeremo in una Struttura agrituristica con sala ricevimento e colazione, laboratorio e sala degustazione per 12 persone.

Ma non ti spaventa la vita dura della campagna?

  • No, affatto, lavoro da quando avevo 14 anni, aiutavo mio zio in macelleria una volta a settimana e quando era possibile davo una mano ai nonni in campagna. Crescendo ho lavorato in un Bar.. ho sempre cercato di bastare a me stessa. Anche quando vado a trovare i miei cugini a Malta mi do da fare.

A Malta?

  • Si, avendo dei parenti là, sono praticamente di casa. Quest’estate ad esempio, oltre a studiare una qualità di oliva bianca decisamente interessante ho venduto orecchini realizzati da una mia amica artista con le pale dei nostri fichi d’India. Quello Maltese è un mercato estremamente interessante e aperto a tutto ciò che è made in italy, sto infatti pensando realizzare anche là un piccolo shop dei nostri prodotti.

Ma dove lo trovi il tempo per frequentare il corso Its Albatros?

  • Guardi, appena ne ho sentito parlare ho capito che per me sarebbe stato l’ideale, così ho preso in affitto un appartamento e dal lunedì al venerdì vivo a Messina. Il sabato torno a casa e lavoro in Azienda.

Ma in cosa ti sta aiutando questo percorso di studi?

  • Per cominciare è molto meno accademico e più pratico dal punto di vista lavorativo, se paragonato ad una classica facoltà universitaria. Con L’Albatros ho avuto l’opportunità di imparare tantissimo: ci hanno portato a nelle vigne non per osservarle ma per farcele studiare e potare, a fare stage in aziende prestigiose e ci hanno introdotto nel mondo degli oli e della loro degustazione… Tutto ciò mi ha fatto capire che la mia strada è proprio questa: produrre olio. Insomma, ha dato uno sprint in più ai miei progetti.

E la vita privata?

  • Diciamo che è un po’ compressa, ho altro per la mente in questo momento, il tempo per altro verrà al momento debito sia per me, sia pe mio fratello. Del resto il bello di un’azienda di famiglia è anche questo: vivere con gli altri e per gli altri.

Tutta la famiglia è coinvolta in questa attività?

  • Si oltre me e mio fratello, mio papà si occupa dei terreni e mia mamma degli animali, abbiamo 6 asini, 4 cavalli, una quindicina di pecore… Vorremmo fare una fattoria didattica con Ippoterapia, ma prima dovremo fare un corso regionale di 300 ore.

Insomma avete messo tantissima carne al fuoco…

  • Si e la cosa più bella è vedere che tutt’attorno a noi la zona si sta risvegliando: accanto alla nostra tenuta c’è danese che produce vino, più avanti una piccola azienda casearia… Insomma è l’inizio di una nuova epoca d’oro per la nostra amata Sicilia. I frutti sono a portata di mano, a noi non resta che saperli cogliere.

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